Aumenta la durata del sussidio di disoccupazione
L’Inps nella circolare resa nota sul sito dell’Istituto di previdenza ha spiegato che, in base alla normativa precedente riguardante la Naspi, la durata del sussidio di disoccupazione si sarebbe dovuto ridurre da due anni a 78 settimane a partire dal 2017.{adselite}
Tuttavia, grazie ai decreti attuativi del Jobs Act pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ci sono buone notizie per quanto riguarda la durata della Naspi: questa resterà, infatti, di due anni anche dopo il primo gennaio 2017.Novità in vista anche per i lavoratori stagionali: in base a quanto specificato dall’Inps, anche i lavoratori stagionali potranno godere di una Naspi più lunga ma solo per gli eventi di disoccupazione intervenuti entro il 31 dicembre 2015. L’Inps ha infatti precisato che, qualora la durata della Naspi calcolata per i lavoratori stagionali non superi i sei mesi, nel calcolo della stessa vengono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti e di Mini Aspi 2012 fruite nel quadriennio di osservazione.
Beneficiari di questa novità sono i lavoratori stagionali dei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali.
I requisiti per colf e lavoratori domestici
La circolare dell’Inps ha anche chiarito quali sono i requisiti per colf e lavoratori domestici per poter accedere alla Naspi 2016. Non essendo possibile poter individuare le 30 giornate lavorate in un anno, i decreti attuativi del Jobs Act hanno stabilito che per ottenere la Naspi i lavoratori domestici dovranno possedere cinque settimane lavorate.Si intende una settimana interamente lavorata con un minimo di 24 ore di lavoro retribuite; perciò il numero di settimane lavorate si otterrà dividendo il numero delle ore lavorate per 24. Qualora il risultato dia un numero decimale, lo stesso verrà arrotondato per eccesso dall’Inps.
Queste novità che riguardano la Naspi, nello specifico, riguardano diverse categorie di lavoratori:
- lavoratori domestici;
- lavoratori a domicilio;
- dipendenti con periodi di lavoro estero;
- lavoratori interessati da neutralizzazione con contribuzione di interesse molto datata;
- lavoratori agricoli.