inps buoni lavoroIl sistema dei buoni lavoro o buoni voucher INPS ha coinvolto, lo scorso anno, più di 2 milioni di lavoratori per un volume di 1,5 mld di compensi. Attualmente sono molto utilizzati nel turismo, nel commercio e nel settore dei servizi ma anche nel giardinaggio, nello sport e nel settore culturale mentre risultano ancora poco sfruttati nell’agricoltura e nei lavori domestici.

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I datori di lavoro o le famiglie possono acquistare i buoni lavoro in tabaccheria, presso gli sportelli delle banche popolari, uffici postali, sportelli delle sedi territoriali dell’INPS ovvero online sul sito INPS.

Valore e costo dei buoni

Ogni buono lavoro o voucher può avere un valore di 10, 20 o 50 euro. Considerando il taglio da 10 euro una parte dell’importo che costituisce il compenso va al lavoratore (7,50 euro ossia il 75%), la parte che costituisce i cotributi assicurativi va all’INAIL (7%), mentre all’INPS vanno i contributi previdenziali, destinati alla Gestione Separata (13%) e la compensazione del concessionario (5%). Acquistando il buono lavoro o buono voucher INPS in tabaccheria occorre aggiungere l’importo di 1,50 euro a titolo di commissioni.

Come possono essere incassati?

Il lavoratore, dopo aver ricevuto il buono lavoro o voucher può incassarlo presso gli uffici postali, entro 24 mesi dal giorno dell’emissione; online tramite l’INPSCard; tramite bonifico su un conto domiciliato presso un ufficio postale; dal tabaccaio autorizzato o in banca, dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro accessorio e entro 1 anno dall’emissione.

Soggetti beneficiari

Quali sono i soggetti che possono utilizzare, attivamente o passivamente, i buoni lavoro o buoni voucher INPS? Ovviamente si tratta dei datori di lavoro e dei lavoratori.

datori di lavoro che utilizzano buoni lavoro INPS possono essere:
  1. famiglie;
  2. enti senza scopo di lucro;
  3. soggetti non imprenditori;
  4. imprese familiari;
  5. imprenditori agricoli;
  6. imprenditori operanti in tutti i settori e committenti pubblici.

lavoratori che ottengono buoni lavoro, come forma di pagamento, possono essere:
  1. pensionati;
  2. studenti nei periodi di vacanza, quindi, studenti con meno di 25 anni iscritti presso un’università o una scuola per periodi di vacanza;
  3. cassaintegrati, titolari di indennità di disoccupazione (Aspi e Naspi), lavoratori in mobilità e disoccupati speciali dell’edilizia;
  4. lavoratori part-time (importante: i buoni lavoro non possono essere utilizzati dallo stesso datore di lavoro con cui si è stretto il contratto part-time);
  5. inoccupati, titolari di mini-Aspi e disoccupati agricoli;
  6. lavoratori autonomi;
  7. lavoratori dipendenti pubblici e privati;
  8. extracomunitari con permesso di soggiorno (vale anche quello per studio);

Modifiche prodotte dal Jobs Act

Il Jobs Act ha previsto che il tetto annuo dei compensi per il lavoro accessorio sia elevato da 5.000 a 7.000 euro. Ciascun committente può utilizzarli per un importo massimo di 2.000 euro e, per i soli lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali, per un importo non superiore ai 3.000 euro. I buoni lavoro INPS non potranno essere utilizzati nell’ambito dell’esecuzione di appalti, se non per specifiche eventualità disciplinate da un futuro Decreto Ministeriale.

Per periodi superiori a 30 giorni di attività deve esserne data comunicazione preventiva alla Direzione Territoriale del Lavoro. I buoni voucher INPS potranno essere sempre pagati con strumenti sia cartacei che telematici e saranno assoggettati all’obbligo di tracciabilità con le tecnologie Sms come già previsto per il lavoro a chiamata.



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