L'Assegno Unico Universale rappresenta una delle principali misure di sostegno economico per le famiglie italiane. Nel 2024 sono previste diverse modifiche e aggiornamenti riguardo a tale prestazione. In questo articolo esploreremo in dettaglio tutto ciò che c'è da sapere sull'aumento dell'Assegno Unico nel 2024, inclusi i destinatari ammissibili, l'importo e le novità più importanti.
Cos'è l'Assegno Unico Universale
L'Assegno Unico Universale è una misura di sostegno economico che viene concessa a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal tipo di occupazione dei genitori. Questo assegno è rivolto ai figli minorenni, ai figli maggiorenni fino a 21 anni (se in formazione, tirocinio, lavoro con reddito inferiore a 8mila euro, in cerca di lavoro o impegnati nel servizio civile universale), e ai figli con disabilità senza limiti di età.La misura è stata introdotta con l'obiettivo di semplificare e potenziare i vari interventi diretti al sostegno della genitorialità e della natalità, sostituendo le precedenti forme di supporto economico. L'assegno unico e universale rappresenta quindi un beneficio garantito a tutte le famiglie con figli a carico, con un importo che varia in base alla situazione economica della famiglia, come indicato dall'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Requisiti per l'Assegno Unico
Per poter beneficiare dell'Assegno Unico Universale, le famiglie devono soddisfare determinati requisiti. L'assegno è destinato alle famiglie nei seguenti casi:
- Per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a partire dal settimo mese di gravidanza.
- Per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, svolge un tirocinio o un'attività lavorativa con reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, è registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l'impiego, o svolge il servizio civile universale.
- Per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Novità dell'Assegno Unico nel 2024
Nel 2024, sono previste diverse novità riguardo all'Assegno Unico. Innanzitutto, con la nuova Legge di Bilancio 2023 presentata dal governo, l'assegno sarà maggiorato del 50% nel primo anno di vita del bambino. Inoltre, le famiglie numerose, cioè quelle composte da 3 o più figli, avranno diritto a un ulteriore aumento del 50% per la durata di tre anni.
Un'altra novità importante è l'aumento generale degli importi dell'assegno, legato ai cambiamenti dell'indice dei prezzi al consumo, in base alle rivalutazioni effettuate dall'Istat. Questo aumento è stato del +5,4%, portando a un incremento sia dell'importo minimo che di quello massimo dell'assegno unico.
Importi dell'Assegno Unico
Gli importi dell'Assegno Unico variano in base alla condizione economica del nucleo familiare, sulla base dell'ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell'età e del numero dei figli, nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. È prevista una quota variabile modulata in modo progressivo.
Inoltre, gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità, figli di età inferiore a un anno, figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e ISEE non superiore alla soglia.
L'importo base della prestazione per figlio, senza alcuna maggiorazione, parte da un minimo di 57 euro fino a un massimo di 199,40 euro.
Quando fare Domanda per l'Assegno Unico
La domanda per l'Assegno Unico può essere presentata entro 120 giorni dalla nascita di un nuovo figlio, dal 7° mese di gravidanza e per ogni figlio a carico fino ai 21 anni di età. La domanda va presentata in via telematica all'Inps o presso Caf e Patronati, dopo la nascita (dopo che è stato attribuito al minore il codice fiscale). L'erogazione dell'Assegno Unico decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, mediante accredito su IBAN del richiedente o bonifico domiciliato.