bonus mamme 600 euroSecondo una recente indagine condotta da Federconsumatori, i costi di una famiglia con un reddito annuo medio (circa 37.000 euro annui) per mantenere e crescere un figlio da 0 a 18 anni (alimentari, vestiario, alloggio, cura, salute, socialità, istruzione, intrattenimento, cultura, sport) sono di circa  170mila euro.




Bonus da 600 € mensili per Figlio

In Italia, però, le mamme possono contare su una serie di agevolazioni (sebbene spesso sconosciute alla maggioranza) che i governi che si sono susseguiti hanno messo a disposizione delle famiglie per tagliare i costi riguardanti la crescita e il mantenimento dei propri figli. In questo caso stiamo parlando del voucher maternità introdotto, in via sperimentale e per il solo periodo 2013-2015, con la riforma Fornero.

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Le madri lavoratrici potranno dunque usufruire di un aiuto di 600 euro (in precedenza l'assegno era invece di 300 euro) al mese per un massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici iscritte alla gestione separata). Nel caso di un contratto di lavoro "full time", rinunciando totalmente al congedo parentale (la "maternità facoltativa"), il contributo potrebbe arrivare ad un massimo di 3.600 euro.

Destinatari

Potranno richiedere il contributo le madri dipendenti del settore pubblico o privato e le parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps. Non potranno invece richiederlo le lavoratrici domestiche, a domicilio o disoccupate, le lavoratrici autonome, le lavoratrici in fase di gestazione, le madri lavoratrici che usufruiscono dei benefici del fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità e quelle che risultano esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati convenzionati.

È utile sapere che le madri lavoratrici possono accedere al beneficio anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio purché ricorrano i requisiti sopra descritti. La domanda, che dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2014, andrà inviata all'INPS per via telematica ("Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito" - "Invio delle domande per l'assegnazione dei contributi per l'acquisto dei servizi per l'infanzia") o tramite i Caf convenzionati.

Domanda

Le interessate, per presentare la domanda, dovranno:

  • Indicare a quale benefici accedere e, in caso di scelta del contributo per far fronte agli oneri delle strutture scolastiche per l’infanzia, indicare quella (pubblica o privata accreditata) nella quale la lavoratrice stessa ha effettuato l’iscrizione del minore.
  • Indicare il periodo di fruizione del beneficio, specificando il numero di mesi.
  • Dichiarare la rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale.
  • Dichiarare di aver presentato dichiarazione ISEE valida (la validità è di un anno dall'attestazione della presentazione).

L'erogazione del beneficio avverrà tramite il pagamento diretto alla struttura prescelta, che dovrà esibire la richiesta di pagamento stesso e la relativa documentazione. Nel caso in cui la madre lavoratrice chieda invece il contributo per il servizio di baby-sitting, questo verrà erogato attraverso il sistema dei buoni del lavoro (voucher).

Maggiori informazioni

I dettagli sono disponibili sulla pagina dedicata del sito Inps. Cliccando qui, invece, si accede alla tabella stilata da Repubblica.it per sapere quanto è possibile richiedere in base al reddito annuo.


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